Usando questi dati http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2012/01/weodata/weorept.aspx?sy=...
L’inflazione cumulata in Germania è 26,82%, in Italia 38,49% (non ho sommato le percentuali ma usato il calcolo corretto). In effetti è l’11,67%, che è quasi la metà di quanto dicevo. Chiedo venia.
Nel 1999 il rapporto tra i prezzi tedeschi e quelli italiani era regolato dal mercato dei cambi. Quindi era una situazione di equilibrio, cosa che non si può dire ora che la Germania ha un saldo delle partite correnti in attivo per il 6% del PIL.
Quanto alla divisione di un Paese in due... in un Paese esistono trasferimenti che compensano gli squilibri delle bilance commerciali delle singole regioni.. Ad esempio negli USA se una regione va in crisi il bilancio federale paga sussidi di disoccupazione, riduce le imposizioni fiscali, etc.. Questo in Europa non accade, anzi accade il contrario: il Paese in deficit deve coprire il suo deficit riducendo le spese od aumentando le tasse, con effetti non proprio esaltanti.
Zingales proponeva un sussidio di disoccupazione Europeo, la proposta di per sé va nella giusta direzione. Ma è ovvio che un tale sussidio dovrebbe essere pagato soprattutto dai Paesi piú virtuosi/ricchi.
Provate ad andare a chiedere in Baviera cosa si pensi di qualcosa di simile. Pochi giorni fa Assia e Baviera hanno fatto ricorso alla corte costituzionale perché a loro avviso i trasferimenti verso i Länder piú poveri/meno virtuosi sono troppo elevati, se la Baviera non vuole inviare i soldi a Brema, sarà mai disposta a pagare i sussidi di disoccupazione di un cittadino di Madrid o di Palermo?
L’Europa non è uno Stato unitario, bensí un’unione di Stati sovrani. Che diventi uno Stato unitario non è possibile per molti fattori giuridici, culturali, linguistici. In Germania ogni trasferimento di denaro verso l’UE deve essere approvato dal Bundestag, e la sovranità non può essere ceduta all’UE con mezzi legali. Ora le costituzioni non sono eterne, però diciamo che violarle non è una passeggiata (a parte che in Italia probabilmente).
Ed anche diventasse uno Stato unitario, non si può costringere i cittadini di una regione a pagare i sussidi ad un’altra regione se non sono d’accordo. Io non dico che la moneta debba essere debole o forte, penso però che in assenza di trasferimenti la cosa migliore sia l’azione del mercato dei cambi che regola automaticamente la questione. Se si adotta la stessa moneta bisogna adottare un surrogato del mercato dei cambi per mantenere un equilibrio, altrimenti si va allo sfascio.
È vero che lo sconto della svalutazione va messo in carico alla collettività e non alla singola azienda, ma pure se l’azienda chiude il costo va pagato dalla collettività, e credo sia un costo ancora piú elevato per la collettività, sia dal punto finanziario che da quello umano. Qui non stiamo parlando di una singola azienda in crisi in mezzo ad sistema produttivo di successo, ma di un intero sistema produttivo in crisi. Il rischio è che tra un po’ rimanga solo la crisi e non vi sia piú alcun sistema produttivo.